Ricordando L’Aquila 12 anni dopo

L’Aquila è la città capoluogo della regione Abruzzo: un terribile terremoto 12 anni fa ha completamente devastato il centro storico e  diversi paesi vicini.

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Il 6 aprile 2009 un sisma di magnitudo 6.3 alle 3.32 ha devastato L’Aquila e provincia, provocando 309 morti e circa 2.000 feriti. Moltissimi edifici sono crollati lasciando senza casa migliaia di persone e un ingente patrimonio architettonico è andato distrutto.


Purtroppo a pochi giorni dal 9° anniversario di questa grande tragedia la ricostruzione sembra procedere a rilento e, soprattutto, mancano certezze su quando la vita degli aquilani tornerà normale.

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«Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere». Saranno le parole dello scrittore portoghese Jose Saramago ad accompagnare gli eventi commemorativi in programma all’Aquila.

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L’appuntamento principale è la tradizionale fiaccolata che inizierà giovedì sera, 5 aprile, aquila 7alle ore 22,30 partendo da Via XX settembre (nella zona del Palazzo di Giustizia), dove ci furono i crolli maggiori, per arrivare un’ora dopo alla Villa Comunale.

A piazza Duomo ci sarà all’ora del sisma la lettura dei nomi delle 309 e altrettanti rintocchi di campana nella chiesa delle Anime Sante.


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Gravemente danneggiata dal sisma del 2009, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, è stata riaperta al culto il 20 dicembre 2017, dopo un grande restauro finanziato da Eni, con progettazione e direzione dei lavori curate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila. 




L’Aquila 11 anni dopo

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Il 6 aprile di 11 anni fa un sisma di magnitudo 6.3 ha devastato L’Aquila e provincia, provocando 309 morti e circa 2.000 feriti. Moltissimi edifici sono crollati lasciando senza casa migliaia di persone e un ingente patrimonio architettonico è andato distrutto.

In una Piazza Duomo deserta per l’osservanza delle disposizioni governative in materia di contrasto del contagio da coronavirus, si è svolta nella nottata di ieri la Commemorazione delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009.

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Luci di candele e cellulari accesi alle finestre dai cittadini, che hanno risposto all’appello lanciato nei giorni scorsi dai comitati Familiari delle Vittime, dalla prefettura, dal comune e dall’arcidiocesi, si sono fuse con la luce del braciere commemorativo acceso da un vigile del fuoco in piazza Duomo alle 23.30 di ieri sera.

Prima della cerimonia il prefetto ha reso omaggio alle lapidi commemorative delle vittime del terremoto nella cappella della Memoria, all’interno della chiesa. Il sindaco ha poi ricordato le vittime, leggendo il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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Alle 3.32 di oggi, ora del sisma di 11 anni fa, 309 rintocchi di campane dalla chiesa del Suffragio, per non dimenticare.

«Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere» scriveva lo scrittore portoghese Josè Saramago.

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