Commenti e consigli di Sabrina Pugliese

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Sabrina Pugliese è un’insegnante di italiano e storia presso l’IIS “25 aprile” di Cuorgnè (TO)  con esperienza di docente di italiano L2 presso la Piccola Università di Tropea e Trieste.

Nata in un piccolo paese della Magna Grecia, Nova Siri, nel materano, Sabrina si è laureata in Lettere Moderne nella storica Università “Carlo Bo” di Urbino e in seguito si è cimentata in quel sorprendente mondo che è l’insegnamento.

È anche una pittrice che promuove il suo territorio con mostre personali, per esempio in occasione del Premio Heraclea del 2017. Nel 2016 ha pubblicato due saggi con la casa editrice Montecovello “L’intervista, strumento e forma espressiva” e “Le forme del colloquio. In ascolto. Mario Luzi“.

Inoltre, sono in fase di pubblicazione le sue ricerche sul tema dell’insegnamento dell’italiano a stranieri occupandosi in maniera particolare dei film come supporto didattico.

Ecco le osservazioni che ci ha mandato Sabrina sul nostro materiale didattico, la ringraziamo per questo prezioso lavoro di revisione.

“Ho preso in esame il libro di testo UN TUFFO nell’AZZURRO e questi sono i cambiamenti che apporterei:

1) lascerei più spazio tra un esercizio e l’altro per evitare di concentrare troppi segni grafici in un’unica pagina;

2) a pagina 25 forse c’è un accumulo di informazioni. Infatti si corre il rischio che lo studente si concentri su troppe regole grammaticali andando in confusione. Gli allievi, in questo caso, potrebbero chiedere delucidazioni sugli articoli determinativi posti in grassetto senza concentrarsi davvero sulla regola del giorno: c’è e ci sono. Quindi proporrei un piccolo testo semplice o soltanto delle immagini per c’è e ci sono e poi un testo leggermente più ampio per gli articoli corredato da varie immagini che mettano a confronto lo stesso oggetto al singolare e al plurale. Infatti a pagina 26 l’argomento è affrontato in maniera molto rapida e senza immagini. In questi casi, soprattutto con alunni tedeschi, ho dovuto adoperare degli oggettini di plastica per far comprendere la differenza tra articoli al singolare o al plurale oppure disegnare alla lavagna. Sarebbe più comodo avere già le immagini sul libro di testo;

3) a pagina 27 introdurrei le tre coniugazioni verbali con un piccolo racconto evidenziando i verbi che poi verranno coniugati nella tabella. A volte si rischia, sfogliando le pagine, di accumulare nozioni grammaticali quindi proporrei delle immagini che ripetano le regole acquisite, Per esempio un bambino che mangia il gelato e accanto “Mario mangia il gelato” proponendo l’esercizio con tutti i pronomi personali;

4) completerei l’esercizio 4 di pagina 29 con delle immagini in modo tale da sopperire alle lacune con il supporto visivo. Per esempio se l’alunno non dovesse ricordare il significato dell’aggettivo sporco o pulito vedendo l’immagine non sarà tentato di chiedere chiarimenti all’insegnante ma capirà il significato in maniera autonoma lavorando indirettamente anche sulla propria autostima. A volte alcuni studenti faticano a chiedere supporto agli altri;

5) a pagina 83 rafforzerei anche l’aspetto orale sul passato prossimo. Quindi proporrei una serie di immagini con un personaggio che compie delle azioni per esempio in vacanza con il verbo all’infinito indicato sotto in maniera tale che lo studente sia indotto a raccontare una storia al passato, Infatti l’alunno si deve già concentrare nella coniugazione del verbo al passato pertanto potrebbe bloccarsi se non ricorda alcuni verbi utili per descrivere le azioni proposte;

6) a pagina 85 all’interno dell’e-mail scriverei gli avverbi in grassetto;

7) a pagina 98 mi soffermerei di più sul pronome partitivo “ne” dato che rappresenta nella maggioranza dei casi un nodo spinoso. Dunque proporrei più frasi d’esempio o suggerimenti per il role-play;

8) a pagina 112, prima di passare al futuro anteriore, mi soffermerei sull’utilizzo del futuro semplice a livello orale. Capita spesso infatti che alcuni alunni abbiano raggiunto un reale livello A2 in grammatica ma non nel dialogo orale. Pertanto proporrei una tabella con tre colonne: cosa farai domani, l’anno prossimo e tra dieci anni.

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9) a pagina 112 proporrei un brano che spieghi l’uso del futuro anteriore perché altrimenti rimarrebbe una conoscenza nozionistica fine a sé stessa. Ad esempio il racconto di una vacanza organizzata tramite agenzia di viaggi. Consiglierei, per tutte le lezioni del libro di testo, di introdurre le regole grammaticali con una narrazione che ha per protagonista sempre lo stesso personaggio in maniera tale da incuriosire gli studenti sulle sue vicende ed avventure;

10) a pagina 147 introdurrei gli alterati con una favoletta o con una filastrocca evidenziando le parole oggetto di interesse.”

Grazie Sabrina!

Il nostro materiale didattico è in continuo aggiornamento e ampliamento. Invitiamo tutti gli insegnanti e gli studenti a contattarci per presentarci le loro critiche e consigli.

A presto!

 

19° Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

‘L’italiano in palcoscenico’ è il tema a cui è dedicata quest’anno                                       la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, giunta alla sua 19° edizione.settimana 6

Il Pinocchio di Collodi, il Mistero buffo’ di Dario Fo, le opere di Ludovico Ariosto sono solo alcuni dei capolavori che saranno rappresentati nel mondo dal 21 al 27 ottobre presso la rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura. 

 

Oltre mille tra eventi, incontri e rappresentazioni in più di 110 Paesi per mostrare la ricchezza della nostra lingua, tra le più studiate nel mondo, caratterizzano la settimana promossa come ogni anno dalla Farnesina.

 


Tra gli appuntamenti in programma c’è ad esempio il percorso linguistico dell’italiano che dai lavori di Ludovico Ariosto arriva a quelli di Dario Fo, messo in scena all’Istituto di Cultura di Addis Abeba. Inoltre l’incontro per svelare ‘i segreti della Traviata’ ospitato dall’Ambasciata d’Italia a Washington e  ancora, la rappresentazione di ‘Mistero buffo’ all’Istituto di Cultura di Monaco in Germania, ma anche l’esibizione del pianista Paolo Restani a Stoccolma o infine, a Tokyo l’ormai consueta giornata dell’aggiornamento didattico, grazie alla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura e Reggio Children.

 

A Roma, invece, gli studenti internazionali dell’Università Roma 3 leggeranno brani teatrali e operistici sullo storico palcoscenico del teatro Palladium.

 


La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo anche quest’anno ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ed è organizzata dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il MIUR, il MiBACT, la RAI, l’Accademia della Crusca, il Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero e la Società Dante Alighieri, oltre che dalla rete diplomatico-consolare della Confederazione Elvetica.

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News

Esperienze di insegnamento dell’ITALIANO LS – L2: Patrizia Ronchetti

patrizia leedsPatrizia Ronchetti ci scrive da Leeds dove lavora come Tutor di Lingua Italiana e PGCHE Fellow presso la Leeds Beckett University dal 2005; Patrizia è anche una valida collaboratrice da molti anni per la stesura e la revisione delle nuove ristampe di UN TUFFO nell’AZZURRO. Ecco la sua testimonianza:

1. Qual è l’interesse verso la lingua e la cultura italiana a Leeds? 

Esiste molto interesse per la lingua e cultura italiana a Leeds. I miei studenti sono principalmente adulti e studenti post graduate che hanno un legame con il nostro Bel Paese. Studenti che vogliono approfondire la lingua per lavoro, perché hanno casa in Italia o solo per amore per lo studio. Questo interesse lo esprimono venendo alle classi ma anche partecipando a workshop e incontri di conversazione che organizzo al di fuori del discorso universitario. E vi assicuro che la partecipazione è sempre alta e piena di entusiasmo.leeds

2. Per quali motivi i tuoi studenti sono interessati a studiare l’italiano? 

Come accennato sopra, amano la storia e soprattutto la cultura del nostro Paese. Molti sono professionisti che per lavoro hanno la necessità di parlare italiano e quindi frequentano corsi di Business Italian, altri hanno una casa in Italia e molto spesso in località dove non si parla inglese e quindi vogliono comunicare in maniera efficace con la gente del posto e conoscere meglio il luogo in cui vivono.                                                Molti studenti scelgono l’italiano per la musicalità della lingua o anche perché hanno radici italiane e desiderano consolidare il loro senso di appartenenza. Ho molti studenti che hanno nonni o addirittura bisnonni che vengono dall’Italia.

3. Quali sono le difficoltà maggiori che incontrano gli studenti durante lo studio? 

Lo studio della grammatica è uno scoglio per alcuni, gli studenti inglesi hanno una concezione dello studio grammaticale molto lontano da noi. In Italia abbiamo una pratica e una conoscenza superiore dei termini grammaticali e di come è strutturata una frase. Quando uno studente si ritrova a studiare una lingua, soprattutto una lingua come l’italiano, viene messo di fronte a terminologie e a schemi che a volte fatica a comprendere. Ma quando si entra nel meccanismo (e il tutor deve essere bravo in questo) poi lo studio diventa un piacere e una conquista.

4. Che cosa credi che manchi per una maggiore diffusione dello studio della lingua italiana?

leeds 10Come insegnante, trovo difficile trovare testi e materiale aggiornati e al passo con i tempi. Vorrei vedere più entusiasmo e anche più inventiva e creatività negli strumenti da offrire oggi agli studenti. I social media e la tecnologia ormai sono pane quotidiano e mi piacerebbe vedere più stimoli in questo ambito. Inoltre mi piacerebbe uno sviluppo maggiore di momenti di incontro come conferenze e workshop per insegnanti di lingua italiana e anche per studenti. Un network di idee che possa dare più vita alla nostra lingua, metterla al passo coi tempi e farla conoscere sempre di più.