Ringraziamo Eleonora Taddia, insegnante di italiano L2 che ci ha mandato i suoi suggerimenti e le sue osservazioni sul nostro materiale didattico UN TUFFO nell’AZZURRO 1

“Mi chiamo Eleonora Taddia e sono di Milano. Sono laureata in Lettere Moderne con certificazione CEDILS e insegno italiano L2 dal 2016. In precedenza ho lavorato presso case editrici di riviste tecniche di vari settori. Amo viaggiare, conoscere culture diverse e devo dire che insegnare italiano agli stranieri è come poterlo fare sempre senza spostarsi da Milano. Mi ha fatto piacere offrire la mia collaborazione per il volume Un tuffo nell’azzurro 1, che ho apprezzato per molti aspetti.
VISIONE D’INSIEME
Posso dire che il manuale è ben corredato di foto attuali (vedi documenti ma non solo) e la grafica è direi accattivante con l’alternanza di disegni a colori e foto. La pagina ha un buon equilibrio tra testo e immagini, quindi non è troppo piena da confondere lo studente (cosa che capita spesso).
Le indicazioni mi sembrano semplici e chiare.
I caratteri sono chiari e di giusta dimensione. Benissimo l’idea di un Questionario, utilissimo per l’insegnante e di una lezione introduttiva per il discente in modo che possa entrare gradualmente nel corso vero e proprio.
Utilissimo il Frasario per permettere agli studenti appena arrivati in Italia di farsi capire per chiarimenti e per interagire da subito in classe.
Per quanto concerne i destinatari, basandosi su un approccio comunicativo, il manuale mi sembra utile sia per ragazzi che studiano, sia per adulti in Italia per lavoro e anche per immigrati che necessitano di apprendere in fretta le basi della lingua.
FASI UD
Le fasi dell’unità didattica (globalità, analisi e sintesi) sono rispettate, forse solo la parte grammaticale non ha una posizione fissa e spesso precede gli esercizi anziché rappresentare la meta finale. Devo dire però, per esperienza (nel mio caso con donne adulte immigrate) che spesso ai livelli A1/A2, sono gli studenti stessi a chiedere le regola prima di mettersi alla prova. Per questo motivo personalmente preferirei trovare la grammatica sempre nello stesso punto, per esempio prima degli esercizi, così da sapere quello che viene messo in pratica. Pur riconoscendo l’importanza del metodo induttivo, sono del parere che serva anche il metodo deduttivo.
Se posso fare un appunto, dopo la tabella dell’alfabeto, inserirei una spiegazione della pronuncia delle lettere c e g: quando è dolce e quando è dura, con quali vocali e con esempi di parole; poi aggiungerei anche il discorso “acca” che cambia la pronuncia (chi, che/ghi, ghe). In generale, pensandoci, inserirei una piccola parte sui suoni dell’italiano: ci/chi, ce/ che e gi/ghi, ge/ghe, poi gli, gn, sci-sce e schi-sche, cu, qu, cqu.
I testi introduttivi sono della giusta lunghezza. A seguire tuttavia servirebbero un po’ più spesso a mio parere (per completare un po’ la fase della globalità), gli esercizi di comprensione del testo: per esempio le griglie, gli esercizi di Vero/Falso, SI/NO o scelta multipla).
ABILITA’ Vengono sviluppate tutte e quattro le abilità, anche se forse la parte orale (ascoltare e parlare) ha un minore spazio. Aggiungerei qualche proposta di conversazione in più.
ESERCIZI TIPOLOGIA Ho visto che sono presenti esercizi grammaticali (abbinamento, cloze, incastro, manipolazione), lessicali (mi è piaciuto l’esercizio di pag 24: scrivi come si dicono nella tua lingua queste parole, perché lo ritengo utilissimo per la memorizzazione) e pochi ludici (cruciverba).
Aggiungerei qualche esercizio che permetta la socializzazione, magari legato al web per i più giovani: scrivi a un tuo amico/a un’email, oppure su facebook o Instagram. Oppure semplicemente riportando sul libro una schermata da completare, una chat in cui inserire il proprio commento.
Esercizi integrativi si potrebbero aggiungere dei suggerimenti di video, canzoni da trovare su Internet, giochi da fare in classe (questi ultimi ho visto però che sono nell’Eserciziario a parte).
ELEMENTI EXTRALINGUISTICI
Trovo esposta in modo semplice e chiaro anche la parte relativa alla cultura italiana. Mi è piaciuta la parte geografica con la cartina, l’introduzione alle città più importanti e i loro monumenti e anzi aggiungerei altre città come Ferrara, Genova, Bolzano, Trieste, le isole più piccole (Elba, Ischia e Capri, Eolie, Egadi) e le loro tipicità (una caratteristica particolare, un personaggio famoso nato in quel luogo, una ricetta tipica, un’azienda di successo).
Carina e utile soprattutto per la comunicazione e per entrare in contatto vero con gli italiani, l’introduzione di una pagina dedicata alla cinesica (pag 63). Si potrebbe affiancare il significato che alcuni gesti (i più noti) hanno invece in altri paesi ed evidenziare quindi come ci si può fraintendere. E aggiungerei una pagina sugli stereotipi sugli italiani (sempre vivi all’estero), per insegnare a non rimanere in superficie e conoscere meglio come sono e come vivono gli italiani nel mondo attuale.