A Rimini il conto alla rovescia è già iniziato perché nel 2020 si celebreranno i cent’anni dalla nascita di Federico Fellini: un anniversario che la sua cittànatale ha già cominciato a celebrare, con eventi e iniziative alla Cineteca e al rinato cinema Fulgor, riaperto da gennaio. Ma c’è un altro anniversario da ricordare: i 25 anni dalla morte del Maestro, scomparso il 31 ottobre 1993.
Dodici volte nominato all’Oscar, Fellini aveva vinto quello alla carriera proprio nell’anno della sua morte. Venticinque anni dopo il suo realismo onirico ci manca moltissimo; in questi giorni, per celebrare la ricorrenza, molti hanno scritto sull’attualità di Fellini, citando Paolo Sorrentino, Terry Gilliam e tutti coloro che in qualche modo ne hanno raccolto l’eredità.
“Se puoi sognarlo, puoi farlo” diceva Walt Disney. Fellini amava ripetere che filmava i propri sogni; e oggi ci rendiamo conto che non era una metafora. Si possono confrontare le immagini di Amarcord o Fellini Satyricon, … e la nave va o Roma con quelle del “Libro dei sogni” pubblicato da Rizzoli nel 2007, dove il regista annotava la propria attività onirica di trent’anni (dai ’60 ai ’90) commentando i singoli sogni, ma soprattutto schizzandoli in “appunti” disegnati, da quell’ottimo autore di fantasie grafiche che era.
Il vuoto che lascia Fellini non riguarda solo la storia del cinema, ma un’idea dell’arte che rimanda ai geni multiformi della creazione come Picasso, Warhol, fino a Bergman. Il suo stile, una sorta di “fantarealismo” felliniano non è tanto un modo di rappresentazione del cinema quanto una visione del mondo che nasce sulla carta con i suoi celebri schizzi, si sviluppa con la parola nelle sceneggiature spesso concepite con letterati quali Ennio Flaiano, Tonino Guerra e Tullio Pinelli, prende vita su set e alla fine diventa espressione e modello della società.
Finalmente a Rimini fervono i lavori per realizzare il grande museo diffuso dedicato a Fellini, che coinvolgerà i piani superiori del Fulgor, Castel Sismondo e piazza Malatesta.
Il Comune ha scelto di affidare la progettazione alla casa di produzione cinematografica Lumiere e il ministero dei Beni culturali ha stanziato parte dei fondi per l’opera, i cui lavori partiranno nel 2019. Nel museo diffuso dedicato a Fellini ci saranno percorsi espositivi e virtuali, ricostruzioni di set cinematografici, installazioni di artisti e proiezioni dei suoi film.