Domenica 4 febbraio alle 11 con il volo dell’Angelo prenderà il via l’edizione del Carnevale veneziano 2018 che terminerà il 13 febbraio, martedì grasso.
Quest’anno il filo rosso del Carnevale di Venezia sarà il tema del “gioco”: Creatum Civitas Ludens, La Città che Gioca.
Piazza San Marco, per l’occasione, prende le sembianze di un grande circo, una delle forme di spettacolo più antico: a questa tradizione si ispira l’allestimento ideato dallo scenografo del Teatro La Fenice, Massimo Checchetto, che per celebrare la tradizione ha scelto alcuni elementi del circo italiano Togni, utilizzati dallo stesso Federico Fellini nel film “La Strada”.
“La Bottega di Piazza San Marco” presenterà le arti e i mestieri della tradizione: vetrai, artigiani , mascherai, sarti, profumieri, perliere e merlettaie apriranno le loro botteghe in Piazza San Marco come nella Venezia del ‘700.
Conoscete le maschere del Carnevale in Italia? Questi sono i personaggi più famosi:
ARLECCHINO
È forse la maschera più famosa in tutto il mondo, dal caratteristico costume a rombi di tantissimi colori. Arlecchino è una maschera di Bergamo, in Lombardia, ma parla in veneziano perché nel 1500 quando essa nasce, la città di Bergamo era sotto il dominio veneto.
Arlecchino è un servitore astuto e ficcanaso, spesso attaccabrighe (porta infatti in mano un bastone per fare baruffa con tutti!) e passa in un momento dal riso al pianto. Molte commedie dialettali veneziane lo vedono come protagonista.
PULCINELLA Se Arlecchino è ormai diventato il simbolo di Bergamo ed ancor più di Venezia, Pulcinella lo è di Napoli e della “napoletanità”. Anche Pulcinella è un servitore, ma il suo costume è tutto bianco ed in faccia porta una grande maschera nera, spesso con un naso aquilino che sembra il becco di un uccello. Anche il suo carattere è molto diverso da quello di Arlecchino: Pulcinella è più triste, tranquillo e spesso rassegnato. In pieno stile partenopeo, canta spesso accompagnato dal suono di una chitarra: sono malinconiche canzoni d’amore non ricambiato o dichiarazioni di grande legame per la sua terra e la sua città.
COLOMBINA Si trova in molte commedie a fianco di Arlecchino: è una servetta allegra, vanitosa e pettegola, ma anche molto graziosa. Arlecchino è innamorato di lei e Colombina approfitta di questa situazione a suo vantaggio.
IL DOTTOR BALANZONE È la maschera di Bologna, città famosa per la sua università (“la dotta”) e quindi Balanzone non poteva che essere un dottore; ma è in realtà solo un vanitoso e superbo personaggio che si rivela sempre ignorante e sbruffone. Quando parla, il suo linguaggio è un incredibile misto di latino e dialetto bolognese. Il suo abito nero è quello tipico dei ricchi dottori del 1600, ma il suo aspetto non è gradevole perché Balanzone ha una grande pancia e due buffi baffoni che si tocca in continuazione.
E ancora:
MENEGHINO di Milano
GIANDUIA di Torino
STENTERELLO di Firenze
RUGANTINO di Roma
SANDRONE di Modena
FAGIOLINO di Reggio Emilia
BEPPE NAPPA della Sicilia