Con piacere riceviamo e pubblichiamo questa testimonianza di una nuova collaboratrice, Cristina Barza che vive a Peristeri, in Grecia.
“Ho studiato Lettere Classiche a Lecce e mi sono laureata nel 2000. Poi ho fatto un Master all’Univerità Capodistriaca di Atene (Studi greco-romani-italiani: Letteratura, Storia e Civiltà). Adesso sono dottoranda all’ Università di Atene.
Insegno la lingua italiana dal 2000 (scuole private, istituti pubblici ecc). Nel 2003 sono diventata esaminatrice della lingua italiana agli esami del Ministero Greco della Pubblica Istruzione in Grecia. Il certificato è statale.
Da 3 anni insegno italiano solo via internet. Ho pubblicato anche un libro nel 2005 e ha che fare con la certificazione della lingua italiana (livello B2 ).
Ho creato due blog (kpgitaliano.wordpress.com – kpgitaliano.blogspot.com). Inoltre, ho anche un gruppo su facebook (con 1.623 membri fin adesso).
Per quali motivi sono interessati a studiare l’italiano?
La Grecia da sempre ha avuto un legame forte con l’Italia. I Greci amano l’Italia in modo particolare e unico. L’italiano si studia perché ci sono legami professionali e gli italiani parlano poco inglese…allora imparare la lingua italiana è indispensabile. Poi, per motivi di studio. Molti greci vengono in Italia per studiare, anche se adesso a causa della crisi economica non così tanti. E alla fine, parecchi imparano la lingua perché sono innamorati delle canzoni, della cultura, del cibo di Italia…
Qual è l’interesse verso la lingua e la cultura italiana nel tuo paese/ città?
Negli anni ’90 l’interesse era fortissimo. Adesso possiamo dire che non è così forte, non perché i greci non amano più l’Italia, ma perché soldi non ce ne sono e allora i genitori pagano per il loro figli solo per le cose indispensabili (scuola e inglese). Ma nonostante questi problemi economici, ancora c’è questa passione per la lingua italiana e l’Italia. Tutti i miei studenti sono già stati in Italia o vorrebbero venire.
Quali sono le difficoltà maggiori che incontrano i tuoi studenti durante lo studio?
Le lettere doppie per l’ortografia e la pronuncia. E tutto ciò che sia diverso dalla grammatica greca, come per esempio i pronomi possessivi, gli articoli (in greco abbiamo anche il neutro). Così, secondo me il professore deve sapere molto bene la grammatica di ambedue le lingue. Una lingua può sembrare “facile” o “difficile” dallo stile del professore.
Che cosa credi che manchi per una maggiore diffusione dello studio della lingua italiana?
Forse lo Stato italiano dovrebbe finanziare scuole in tutto il mondo o fare delle fiere che avranno a che fare con la lingua. Ma a livello editoriale credo che la cosa sia a un livello buono.
Un pensiero su “Esperienze di insegnamento dell’ITALIANO LS – L2: Cristina Barza”