Ricordando Fellini…

Il 31ottobre di 24 anni fa moriva a Roma Federico Fellini, a soli 73 anni.

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In questi giorni Rimini, sua città natale, lo ricorda con tanti eventi.

Le note di una cornamusa hanno sancito l’inizio delle celebrazioni presso il cimitero monumentale, dove il regista è sepolto insieme all’inseparabile Giuletta Masina, compagna nella vita e nel lavoro, ed al figlio, morto prematuramente.

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Presenti anche la nipote Francesca e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. La nipote lo ha ricordato così: “Oggi è un anniversario per un uomo diventato patrimonio dell’umanità”.

 

Si respira davvero tanto di Fellini nella città di Rimini e nelle sue strade, come le vie di Marina Centro che oggi portano il nome dei suoi film. Inoltre tra pochi giorni sempre a Rimini, sarà inaugurato il Cinema Fulgor, la vecchia sala immortalata in Amarcord , con una nuova  struttura che sicuramente rappresenterà un altro grande omaggio al geniale regista.

Federico Fellini

Il regista che in tutto il mondo è considerato il ‘maestro’ del cinema italiano nacque a Rimini nel 1920.

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Dopo aver vissuto i primi anni della sua gioventù nella cittadina della provincia romagnola, partì per la grande avventura a Roma, ed in particolare a Cinecittà, dove lo aspettavano alcuni anni di gavetta e poi una gloria difficile e sofferta, ma sicuramente anche folgorante.

A Fellini dobbiamo alcuni dei capolavori del nostro cinema, molto famosi anche all’estero e rimasti immortali non solo per aver vinto premi e riconoscimenti internazionali (fra tutti, 4 premi Oscar al miglior film straniero più uno alla carriera nel 1993) ma anche per aver introdotto alcune espressioni e modi di dire che sono entrati a far parte del linguaggio di tutti i giorni.

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Chi infatti non ha mai sentito parlare della ‘Dolce Vita’ o non conosce il termine ‘paparazzo ‘ per indicare il fotografo delle star del cinema?

O ancora l’espressione in dialetto romagnolo ‘Amarcord, che significa ‘mi ricordo’ e che è il titolo del film, sicuramente fra i più belli, in cui il regista romagnolo racconta la sua infanzia a Rimini.

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O quella dei ‘Vitelloni’ (altro titolo di un film), per indicare i giovani mammoni, che ormai adulti nel corpo rimangono come bambini nello spirito, senza voglia di lavorare e di avere responsabilità.

Federico Fellini è morto a Roma il 31 ottobre 1993, dopo aver avuto un malore mentre era in vacanza nella sua città natale; poco tempo dopo lo ha seguito anche la moglie Giulietta Masina, sua compagna di vita indimenticata interprete dei suoi film, come ‘La strada’, in cui, con il personaggio di Gelsomina, ha commosso tutto il mondo.

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Nobel per la Letteratura, Dario Fo

Oggi è stato assegnato il Nobel per la Letteratura 2017  a Kazuo Ishiguro per «i suoi romanzi dalla grande forza emotiva in cui ha svelato l’abisso del nostro illusorio senso di connessione con il mondo». Mentre i bookmaker puntavano sul giapponese più amato dagli occidentali, Murakami Haruki, l’Accademia di Svezia ha deciso per un riconoscimento a metà tra Giappone e Gran Bretagna. Kazuo Ishiguro, nato a Nagasaki nel 1954, si è infatti trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960, dove ha studiato e iniziato a lavorare come sceneggiatore televisivo.

L’ultimo premio Nobel per la letteratura ad un autore italiano è stato  Dario Fo, che ha vinto il prestigioso riconoscimento nel 1997.

Lo conoscete?

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Dario Fo, nato nel 1926 e morto il 13 ottobre dello scorso anno, è un drammaturgo, scrittore ma anche attore, regista, scenografo e pittore.

Questo è il suo autoritratto, molti suoi lavori sono esposti in importanti musei e gallerie.

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I suoi lavori teatrali fanno riferimento all’antica Commedia dell’Arte e sono famosi in tutto il mondo. Fo è celebre per la satira dei suoi testi e per l’impegno politico insieme alla moglie Franca Rame, morta nel 2013.

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Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dal 1950 Fo cominciò a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici.

Il 24 giugno 1954 sposò l’attrice e collega Franca Rame a Milano, nella basilica di Sant’Ambrogio. Poco dopo la coppia si trasferì a Roma. Qui il 31 marzo 1955 nacque il loro figlio Jacopo.

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Il 1º ottobre 1969, a La Spezia, Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, la “giullarata” Mistero buffo; unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira tanto divertente quanto graffiante. Il grammelot, linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e alla Commedia dell’arte, è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali con intenti di parodia.

Al 1970 risale Morte accidentale di un anarchico, opera che segna il ritorno di Fo alla farsa ed all’impegno politico; era chiaramente ispirata al caso della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli.

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Fo è stato anche autore dei testi di molte canzoni (soprattutto per Enzo Jannacci), ma l’unica volta in tutta la sua carriera in cui Fo si è trovato nella hit parade dei 45 giri, anche se fra le posizioni più basse, è stata con la sigla del programma Il teatro di Dario Fo (sigla intitolata ironicamente “Ma che aspettate a batterci le mani?”).

Dopo tantissimi lavori teatrali e opere letterarie, il 9 ottobre 1997 Dario Fo ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”. 

Nel 1999 Dario Fo è stato insignito della laurea honoris causa dall’Università di Wolverhampton (Inghilterra centrale), insieme a Franca Rame.

Nel 2005 a Fo è stata conferita anche la laurea honoris causa alla Sorbona di Parigi, mentre l’anno successivo la stessa onorificenza gli è stata assegnata dalla Sapienza di Roma.

Prima di lui, solo altri due autori di teatro avevano ricevuto una laurea honoris causa dalla Sapienza: Luigi Pirandello e Eduardo de Filippo.

Roma . Dario Fo