Parole in cammino, Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia

Dal 7 al 9 aprile Sienasiena 3 ospiterà ‘Parole in cammino, Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia’, realizzato dall’Associazione La Parola che non muore, ideato e diretto da Massimo Arcangeli. In programma incontri con un centinaio di ospiti tra accademici, intellettuali, poeti, scrittori, artisti, giornalisti.

Il Festival dell’Italiano e delle Lingue d’Italia è il primo grande festival della penisola sulla lingua italiana ed è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale desiena 2l nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.).

 Moltissimi gli ospiti presenti: fra gli altri, verranno premiati Enrico Mentana per ‘webete’, insieme al bambino Matteo T. e alla sua maestra Margherita Aurora, per il neologismo ‘petaloso’, più alcuni studenti vincitori delle Olimpiadi dell’italiano. Tra le iniziative collaterali due laboratori con le scuole, uno per la composizione di un testo italiano originale da cantare, l’altro per la realizzazione di un progetto sulle parole che sono in grado di cambiare il mondo.

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Altra iniziativa un contest per tradurre/inventare parole da lanciare via Twitter (account: @ParoleInCammino; hashtag #Twittabolario).

Sarà inoltre allestita una Fiera del libro di italiano nelle Gallerie di Palazzo Patrizi durante i tre giorni della manifestazione presso la quale sarà presente anche la casa editrice Panozzo: potrete visionare il nostro materiale didattico e conoscere tutte le novità presto disponibili in catalogo.

 

Per maggiori informazioni, consultate il sito ufficiale http://www.ilfestivaldellalinguaitaliana.it

San Benedetto, Norcia e Montecassino

Oggi è il 21 marzo, primo giorno di primavera, detto anche equinozio: con questa parola si indicano i giorni di inizio della primavera e dell’autunno in cui i raggi del sole sono perpendicolari all’equatore e il giorno, cioè leore di luce, e la notte hanno la stessa durata in ogni punto della terra (anche se la definizione non è altamente scientifica e piuttosto teorica, per esempio quest’anno l’equinozio di primavera sarebbe già stato ieri).

Per indicare l’inizio della primavera in Italia abbiamo molti modi di dire, per esempio:

“San Benedetto, la rondine è sotto il tetto”

che vuole significare che nel giorno in cui si celebra San Benedetto, cioè proprio il 21 marzo, inizia la stagione della primavera, simboleggiata dall’arrivo delle rondini.

Chi era San Benedetto e perché il suo nome è legato a Montecassino?

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Benedetto da Norcia (480 – 547) è il fondatore dell’ordine dei Benedettini.
Il 21 marzo ricorda il giorno della sua morte, presso il bellissimo monastero di Montecassino, che egli aveva fondato nel 529, in provincia di Frosinone, nel comune di Cassino, (Lazio).norcia2

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Benedetto, fratello di Santa Scolastica, era nato verso il 480 d.C. nella città umbra di Norcia, di recente colpita duramente dal terremoto dell’ottobre scorso.

 

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Nell’abbazia di Montecassino, Benedetto compose la sua Regola monastica verso il 540: egli combinò la buona disciplina con il rispetto per la personalità umana e le capacità individuali, nell’intenzione di fondare una “scuola del servizio del Signore, in cui speriamo di non ordinare nulla di duro e di rigoroso.”

La Regola (sintesi del Vangelo), nella quale si organizza nei minimi particolari la vita dei monaci, è riassunta nel celebre motto ora et labora (“prega e lavora”).

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I monasteri che seguono la regola di San Benedetto sono detti benedettini.

Benedetto morì il 21 marzo 547 dopo 6 giorni di febbre fortissima: secondo la leggenda spirò in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, con le braccia sollevate in preghiera, mentre li benediceva e li incoraggiava alla preghiera.

L’abbazia è celebre anche per un triste ricordo: l’antico monastero nel 1944 fu teatro della terribile battaglia di Montecassino, un bombardamento massiccio delle forze alleate ( poichè vi sospettavano erroneamente la presenza di reparti tedeschi) che lo distrusse quasi completamente.san b

Il bombardamento cominciò la mattina del 15 febbraio e ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l’abbazia. Morirono numerosi civili che avevano trovato rifugio all’interno dell’edificio, diversi soldati tedeschi e anche quaranta soldati della divisione indiana.

La ricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra, ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetture distrutte.montecassino-labbazia-distrutta

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